- Laboratorio del divertimento responsabile nelle scuole: laboratori di teatro, fotografia, multimedia e scrittura creativa, al fine di coinvolgere i ragazzi nella creazione di spettacoli, mostre, video, racconti, stesura di sceneggiature, etc.
- Elaborazione di materiali informativi, opuscoli, brochure
- Incontri mensili di discussione di gruppo per stimolare riflessioni sull’immaginario collettivo giovanile intorno alle droghe e le loro personali esperienze a riguardo .
- Eventi promozionali (piazza o teatro-musica dal vivo, spettacoli, flyer,etc.)
- Seminari presso l’ A.O. Cotugno
- Sportello di ascolto e sostegno psicologico nelle scuole aperto a giovani, docenti e famiglie
Dalla relazione del 2006 al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia , è emerso che l’uso di sostanze illegali riguarda il 30% dei giovani adulti (15-34 anni): la droga più diffusa è la cannabis seguita da cocaina, solventi, ecstasy, allucinogeni, anfetamine, oppiacei. In particolare preoccupante è la crescente diffusione di quelle droghe che prima raggiungevano solo dei consumatori di elite, in particolare la cocaina e i cosiddetti popper, mentre adesso sembrano essere a disposizione di una grande fetta di popolazione compresi i giovanissimi. Negli ultimi dieci anni il numero di minori che si è avvicinato alla droga e ad altre sostanze tossiche è aumentato dell’ottanta per cento. Oggi si stima che un quattordicenne su quattro faccia uso di cannabis, alcol, cocaina, LSD ed ecstasy, più o meno abitualmente. In Italia un tempo fare uso di sostanze stupefacenti era sinonimo di emarginazione sociale, oggi purtroppo ha assunto connotato sociale positivo. La droga frequentemente è mezzo di aggregazione sociale e si insinua in ogni strato sociale e culturale soprattutto fra gli adolescenti. Spesso la famiglia e la scuola non sono preparate ad affrontare con i giovanissimi un discorso chiaro ed esauriente sull’argomento e questa carenza d’informazione lascia un vuoto pericoloso in cui il mercato della droga si insinua con successo. Gli esperti del settore già da tempo hanno dimostrato che l’assunzione di sostanze stupefacenti corrisponde alla diminuzione dell’uso del preservativo e a minori capacità di rifiutare il rapporto se il partner non vuole usare il preservativo. Sempre più persone (oltre il 50%) scoprono di essere sieropositive a ridosso della diagnosi di malattia conclamata. Questo fenomeno rappresenta il chiaro segnale di una bassa percezione del rischio, soprattutto fra chi si infetta per via sessuale. Valutare il grado di conoscenza dei giovani relativamente all’infezione da HIV e alle sue modalità di trasmissione, è stato l’obiettivo principale di molte ricerche condotte in Italia (Avio et al; Spizzichino et al, 2005). Altri studi, invece, si sono occupati di reperire informazioni sui comportamenti sessuali della popolazione giovanile (Bonino et al, 2003). Un recente studio condotto in diversi paesi e pubblicato sulla rivista Bmc Health rileva la tendenza tra i giovani europei tra i 16 e i 35 anni a usare la droga con finalità connesse al sesso, ed è risultato che più aumentano le condotte di consumo più sono presenti comportamenti sessuali a rischio. Nei contesti sociali in cui il consumo di droga e’ culturalmente piu’ accettato, c’e’ meno consapevolezza del rischio. è quindi una necessità fondamentale utilizzare l’informazione quale principale arma di prevenzione dell’uso di sostanze tossiche, e la promozione di una cultura che spezzi l’associazione tra droga e divertimento giovanile in tutti gli ambiti di vita dei giovani a partire dalla scuola non solo perché è il luogo in cui i ragazzi trascorrono la maggior parte del proprio tempo materiale.